Ecco lo spot del Comune di Bari per incentivare il co-housing e cambiare la mentalità. Un sito per fare domanda

Contro la solitudine e la povertà, per intraprendere una vita nuova senza paura, anche nella terza età; non è un sogno, ma un progetto, un cambio di mentalità che ha bisogno di tempo, ma che può portare buoni frutti. Il capoluogo di regione ci prova. Bari sperimenta il co-housing ( tipologia abitativa che prevede la condivisione di spazi comuni) che si rivolge alla terza età. E così il Comune lancia uno spot, una pubblicità, per cambiare la mentalità, per favorire la conoscenza di un vita possibile, senza solitudini, condividendo spese, pensieri, idee, magari anche esperienze di vita.

Uno, due, tre, quattro pensionati possono così decidere di vivere insieme e farsi compagnia oppure affittare una stanza del loro appartamento ad uno studente fuori sede. Insomma stare insieme.
Il servizio si rivolge agli over 65 autosufficienti. Attraverso il portale di progetto www.condiviviamo.it sarà creata la banca dati di tutti coloro che chiedono di fare esperienza di co-housing: ogni aspirante co-houser potrà indicare le proprie preferenze territoriali, l’eventuale disponibilità di una casa, la richiesta di servizi specifici.

All’interno del portale, inoltre, è stato attivato uno spazio dedicato a tutti i proprietari che offrono la propria casa in affitto per l’esperienza di co-housing. Sono già mesi a dire il vero che l’assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico lavora a questo progetto, non è facile cambiare la mentalità, i costumi. E non è un caso che Il dipartimento di Ricerca e Innovazione umanistica dell’Università di Bari, nella persona della responsabile scientifica Letizia Carrera (docente di Sociologia e ricerca sociale e Sociologia urbana), ha condotto nel frattempo un’indagine conoscitiva attraverso questionari e focus con anziani e loro familiari, presidenti di Municipi, assessori e consiglieri, assistenti sociali ed educatori, referenti associazioni e centri diurni, parroci e dirigenti scolastici (di istituti che organizzano attività formative per e con gli anziani), trattando i dati raccolti con software statistici e di analisi semantica per supportare al meglio il piano di comunicazione e la campagna di promozione del progetto e, soprattutto, per valutare la fattibilità del processo di co-abitazione fra gli anziani.

Dal 3 ottobre scorso, inoltre, è stato attivato un infopoint multidisciplinare presso il quale un assistente sociale, una psicologa e un educatore sono impegnati a raccogliere le informazioni ricevute, incontrare tutte le persone che scelgono di co-abitare per elaborare un loro profilo di compatibilità con altri co-houser, contattare le agenzie o coloro che offrono casa per definire gli elementi contrattuali, costituire i gruppi di co-abitazione, favorire l’apprendimento di un regolamento condiviso per l’abitazione, supervisionare le esperienze di co-abitazione e sostenere gli scambi di esperienza tra le abitazioni attivate.

Il video di promozione realizzato dal regista Alessandro Piva per sponsorizzare il progetto di co-housing del Comune di Bari

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