Si potrà accedere solo attraverso la misura telematica dal 15 giugno prossimo

La promessa è stata mantenuta, il nuovo bando per il Patto di cura (ex patto di cura (già contributo covid e già assegno di cura) aprirà il 15 giugno. La compilazione e l’invio della domanda può essere effettuato esclusivamente on-line, accedendo allo stesso indirizzo web http://bandi.pugliasociale.regione.puglia.it previa autenticazione con credenziali spid livello 2 e solo dopo aver completato correttamente le precedenti fasi di accreditamento del referente familiare e generazione del codice famiglia.

La procedura di presentazione della domanda è di tipo “chiuso” in quanto può essere effettuata esclusivamente dalle ore 12:00 del 15 giugno 2023 fino alle ore 12:00 dell’11 luglio 2023. L’obiettivo della Regione in questa fase è stato quello di superare le misure di sostegno economico ai disabili gravissimi basate sul mero trasferimento monetario, a favore del potenziamento dell’offerta diretta di servizi. Una misura che è stata già oggetto di confronto all’interno del tavolo della disabilità e che per la prima volta poggia sulla programmazione comunitaria. 

Il Patto di cura prevede un contributo di 20 mensilità da 1.200 euro ciascuna da riconoscere in caso di assunzione di un assistente o di un educatore, che sia contrattualizzato secondo le previsioni del CCNL, con la semplificazione del costo standard. Ancora per questa annualità sarà possibile scegliere – con un’altra delibera approvata oggi- tra la sottoscrizione del ‘Patto di cura’ e una integrazione al reddito da 700 euro mensili, che verrà però superata nel corso del prossimo triennio, come richiesto da indicazioni ministeriali.

«Dalla legge di bilancio nazionale del 2022 – dichiara l’assessora al Welfare Rosa Barone – viene fuori una certezza: il solo contributo economico è destinato a sparire e le Regioni hanno il dovere di garantire la migliore assistenza e sostituire l’assegno di cura con altre misure. Come abbiamo spiegato anche nel corso del tavolo della disabilità, il Ministero ci chiede di superare una misura, come l’assegno di cura, che si basa solo sull’integrazione al reddito, ma non sull’assistenza», dice l’assessore regionale al Welfare, Rosa Barone.

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