A Bari un Piano per il contrasto alla marginalità. Ecco il report con i risultati
Dall’italiano non più giovane al ragazzo straniero. È questa la fotografia dei senza fissa dimora a Bari che il nuovo Piano per il contrasto alla grave marginalità adulta e alle povertà estreme promosso dall’assessorato comunale al Welfare in collaborazione con la Caritas ha messo a fuoco in un report che ispira la programmazione delle prossime azioni sociali.
A Bari dal 2017 al 2021 sono state raccolte dagli sportelli di Segretariato Sociale 1330 richieste di sostegno provenienti da senza fissa dimora, solo nel 2021 sono pervenute 262 istanze arrivate da senzatetto e all’interno delle strutture di accoglienza comunali si sono registrati in totale 4.574 accessi con 992 persone accolte.
Tra coloro che hanno sottoposto istanza di soccorso, gli uomini dai 35 ai 64 anni sono pari al’87% del campione e l’80% è composto da stranieri sia provenienti dall’Unione europea che da fuori, principalmente dai Paesi dell’Africa subsahariana seguiti da Afghanistan e Pakistan. Nella fascia d’età inerente gli over 65 sono gli italiani a essere maggiormente rappresentati, condizione questa causata dalla perdita del lavoro e dall’assenza di un sostegno familiare.
È inoltre emerso che i senza fissa dimora risiedenti a Bari hanno un livello d’istruzione superiore rispetto al passato: nell’anno 2021 la maggioranza è in possesso di un diploma di scuola media superiore, mentre nell’analoga indagine svolta nel 2017 la percentuale maggiore dichiarava di aver conseguito la licenza media.
Il progetto è stato realizzato in sei mesi con la collaborazione di trentotto realtà locali ed è frutto del lavoro comune tra gli assistenti sociali dei Municipi e i rappresentanti di parrocchie, Enti del volontariato e del privato sociale.
Il Piano di intervento impegnerà risorse per oltre 7 milioni l’anno e si concentrerà sull’integrazione sociosanitaria, il contrasto della emarginazione adulta, l’accesso alle informazioni in relazione ai servizi presenti sul territorio, la socialità mediante la creazione di occasioni di interazione con la comunità: si punta a rendere le persone protagoniste del proprio percorso di reinserimento sociale creando le condizioni più adeguate all’espressione della propria volontà di integrazione.
«Questo è il risultato di un intenso lavoro, promosso dall’assessorato con la Caritas e realizzato in sei mesi con trentotto realtà locali, che ci ha consentito di effettuare un’analisi accurata del fenomeno povertà estrema in questo momento e di valutare l’efficacia dei servizi e delle nuove strutture welfare avviati in questi anni – ha dichiarato l’assessore al Welfare del Comune di Bari Francesca Bottalico-. Un aspetto significativo del documento riguarda l’attività di ascolto delle persone senza dimora e di quanti sono accolti nelle nostre strutture: una fase di studio necessaria per mettere a fuoco i loro effettivi bisogni realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari».