Ritardi sull’assistenza specialistica in provincia di Bari

«L’algoritmo non ha funzionato, o forse sì. L’insegnante di sostegno di mio figlio è un architetto, dolce e premurosa, ma che di disabilità non sa nulla», chi ci scrive è una madre di una scuola media di Bari, come lei molte altre. Puntuale anche quest’anno la corsa alle insegnanti di sostegno è partita in ritardo.

C’è un tempo di riorganizzazione che dura settimane, per esempio chi è in maternità prende servizio sul sostegno e poi torna a casa e quella scuola è obbligata a chiamare una supplente, che non è certo abbia la specializzazione. Ma mica è tutto. In alcuni comuni in provincia di Bari, come quelli dell’Alta Murgia, (Altamura, Gravina, Santeramo) non c’è ombra di assistenza specialistica, questo significa che per la maggior parte delle volte i genitori sono pregati di portare via, prima del suono della campanella, i figli da scuola.

Incredibile? No, comune. Chi si occupa di assistenza specialistica per le scuole elementari e medie sono i Comuni, che non sempre partono in tempo con l’affido delle gare di appalto. O meglio nel caso dei Comuni dell’Alta Murgia si aspetta Altamura, comune capofila.

Chiariamo l’assistenza specialistica o meglio un educatore serve per lo più a coprire le ore in cui l’insegnante di sostegno non è in classe per contratto e ogni genitore incrocia le dita e prega, a inizio anno scolastico, perché quella persona sappia qualcosa della patologia di suo figlio. E’ un terno al lotto.  

«Mio figlio è ipovedente – ci scrive una altra madre – ero certa di ottenere una insegnante che fosse, non dico specializzata, ma che almeno avesse fatto un corso specifico. Ma era un sogno».  

Uno dei problemi più ricorrenti per le famiglie che hanno figli con disabilità è che anche le insegnanti di sostegno nel sistema Italia dovrebbero essere onniscienti. Sapere tutto. Perché possono avere a che fare con un bimbo con sindrome di Down, Angelman, autistico, paraplegico, iperattivo, cieco, epilettico, sordo, l’elenco sarebbe infinito. Per questo ogni genitore con un figlio con disabilità spera almeno di poter avere a che fare con una insegnante che arrivi il primo giorno di scuola e che sia pronta a conoscere il mondo del proprio figlio.

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