Le donne, le nuove generazioni e l’accesso al lavoro tra i problemi più urgenti
Anziano, senza lavoro, poco inclusivo: ecco la fotografia del Meridione segnato dalla pandemia del Covid19 che appare da una ricerca recente del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, strumento del Parlamento e delle Regioni dedicato alla promozione e alla comunicazione delle politiche a favore delle nuove generazioni.
Secondo i dati emersi dalla ricerca il Sud del Belpaese nel 2019 presentava un tasso di fecondità (numero medio di figli per donna in età fertile) pari a 1.25%, valore in calo rispetto a quello del 2017 pari a 1.32% (dati Istat). La stima risulta in costante diminuzione dal 2009 e al di sotto della media europea che si attesta al 1.53%, tanto da realizzare ad una nuova geografia della demografica italiana caratterizzata da una fecondità più bassa nel Mezzogiorno e più alta nel Nord.
Altro problema messo in evidenza dall’indagine è l’alto numero dei Neet (acronimo inglese di giovane not engaded in education, employment or training; non impegnato nello studio, lavoro o formazione). Nell’ultimo trimestre del 2020 il tasso di disoccupazione italiano dei ragazzi dai 15 ai 24 anni è risultato pari al 31% con dati addirittura doppi in alcune zone del Meridione.
Altra medaglia nera per il Sud è rappresentata dall’occupazione femminile: nel 2019 il tasso di occupazione tra le giovani donne al Nord tra i 25 e 34 anni è stato pari al 65.7% contro l’81.2% degli uomini, al Sud è si è attestato attorno al 32.7% delle femmine contro il 53,2% dei maschi. Per le donne di età compresa fra 45 e 54 anni il tasso di occupazione è stato del 73.6% al Nord e del 40.9% al Sud.
Nel 2020 in seguito al dilagare della pandemia il tasso di occupazione femminile è sceso al 48.6%, il valore più basso degli ultimi anni. Effetti secondari del diffondersi del virus Covid19 è stato l’aumento del lavoro domestico e del lavoro di cura: il 77% delle donne ha visto accresciute le attività verso famiglia e figli contro il 60% degli uomini.
Sempre più urgente si fa la necessità di invertire la tendenza dei dati emersi dalla ricerca ed effettuare interventi e misure politiche capaci di dare sostegno alla gente del Sud Italia al fine di contribuisce a creare valore aggiunto, innescando un circolo virtuoso di aumento di domanda di servizi e consumi e nuova creazione di posti di lavoro.
Il sito della ricerca