Si sono svolte il 16 e 17 giugno presso l’Auditorium dell’Ospedale San Paolo – ASL Bari due intense giornate di formazione e confronto dedicate al tema delle relazioni digitali e alle sfide educative e cliniche legate all’adolescenza nell’era tecnologica.
L’iniziativa è stata promossa dalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della ASL Bari e ha coinvolto novanta professionisti tra neuropsichiatri, psicologi, educatori e terapisti. Obiettivo dell’incontro è stato offrire strumenti teorici e pratici per affrontare fenomeni in costante crescita come l’isolamento sociale (in particolare il ritiro sociale noto come Hikikomori), le dipendenze tecnologiche connesse all’uso compulsivo di videogiochi e social media, oltre a problematiche emergenti quali cyberbullismo, sexting, hate speech e body shaming.
L’evento è stato coordinato scientificamente dal dottor Mariano Manzionna, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Età Evolutiva, insieme al dottor Vito Lozito, direttore della UOC NPIA, al dottor Cesare Porcelli, responsabile dell’Area Centrale e Autismo, alla dottoressa Anna Rosa Melillo, dirigente psicologa e responsabile della formazione, con la partecipazione attiva del dottor Michele Torres, educatore professionale, e del dottor Simone Mega, psicologo.
Il confronto si è arricchito grazie alla presenza di relatori esterni che hanno portato esperienze concrete di lavoro sul campo. Il dottor Stefano Alemanno, ideatore del progetto Youngle e coordinatore di Good Gamer Toscana, ha approfondito il valore dell’ascolto tra pari come strumento di prevenzione, mentre il dottor Francesco Bocci, docente EDUGAMERS e formatore, ha illustrato strategie per un utilizzo consapevole del gaming. Il dottor Fabio Stefano Santini, educatore professionale presso la ASL di Cremona, ha presentato la propria esperienza diretta in contesti educativi ad alto rischio. Il dottor Stefano Tamai, esperto in divulgazione scientifica e game-based learning, ha proposto un approccio educativo innovativo, mentre il dottor Matteo Stefano Zanon, psicologo e psicoterapeuta della Cooperativa Sociale L’Aquilone, ha illustrato il progetto Sakidō, un modello di intervento precoce per giovani in situazioni di disagio psicosociale.
Ampio spazio è stato dedicato al progetto Youngle Bari, una chat di ascolto anonima e gratuita rivolta a ragazzi tra i 14 e i 25 anni, gestita da peer counselor appositamente formati. La chat, attiva ogni mercoledì e domenica dalle 21 alle 23, rappresenta una concreta esperienza di ascolto tra pari, che si muove nel territorio digitale con sensibilità e competenza. I giovani volontari del team ReStart, tra cui Donatella Loiacono, Vitiana Bruno, Giulia Guercia, Antonella Cosola, Alessio Myftari e altri peer di Youngle Bari, hanno portato le proprie testimonianze, contribuendo a definire una nuova visione della relazione educativa basata sull’alleanza generazionale e sulla fiducia.
Le due giornate hanno evidenziato come le tecnologie digitali, se da un lato possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo psicosociale degli adolescenti, dall’altro possono costituire risorse preziose se correttamente integrate nei percorsi terapeutici, educativi e di prevenzione. L’approccio integrato e multidisciplinare proposto ha messo in luce l’importanza della formazione continua per i professionisti del settore e la necessità di coinvolgere attivamente i giovani in pratiche di ascolto e co-costruzione di significati, anche attraverso strumenti a loro vicini.
I progetti presentati, come Good Gamer, Youngle e Sakidō, testimoniano la possibilità di costruire ponti tra adulti e adolescenti, tra professionisti e territorio, tra analogico e digitale, in una prospettiva di cura, responsabilità e prevenzione condivisa.