Palese: «Previsti fino a 240mila abitanti in meno per quest’anno»
Sono 20mila in meno ogni anno i cittadini pugliesi che non risiedono più nel territorio, a comunicarlo è il Ministero della Salute alla Regione un problema questo per il territorio rilevante perché va ad incidere sulle a le stime su cui verranno definiti i calcoli per il riparto del fondo sanitario nazionale per il 2023 e che peserà sulle prestazioni e i servizi sanitari forniti al cittadino, «Da qui al 2030 la Puglia perderà tra i 220mila e 240mila abitanti», avverte a riguardo l’assessore Palese dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno.
Le nascite 2022 sono state 26.260, 161 in meno in confronto al 2021 e circa 1.300 in meno rispetto al 2019 (quando erano state 27.586). Dal 2023 la Puglia ha perso meno di 4 milioni di abitanti, dato che è stato raggiunto per l’ultima volta nel 2017.
A fine 2022 erano presenti sul territorio 3.900.852 residenti, questo sarà il dato su cui il Ministero si baserà per lo stanziamento dei fondi, questo significa meno servizi e meno nascite sul territorio.
La curva demografica attuale ha il suo picco nei cinquantenni, persone in età da lavoro ma che tra dieci anni saranno in pensione, causando così nei prossimi anni un aumento della popolazione anziana e quindi non occupabile che andrà ad incidere sulla spesa pubblica della Puglia.
Oggi il 51,0% della popolazione pugliese risiede tra Bari e Lecce, che ricoprono il 34,1% del territorio e dove si registrano i più elevati valori di densità di popolazione. La provincia più densamente popolata risulta essere quella di Bari risiedono dove risiedono 318,5 abitanti ogni km2 contro i 201,3 in media nella regione.
E’ invece Foggia, provincia a maggior caratterizzazione rurale che copre il 35,9% della superficie regionale, l’area che risulta essere scarsamente popolata con valori pari a 86,0 abitanti per chilometro quadrato.