La Fism alla Regione: “Vanno rinnovati, fate presto”

Asili nido “congelati”, almeno per adesso. “Fate presto a rinnovare i voucher per le famiglie”: a chiederlo è Fabio Daniele, presidente della Fism, federazione italiana scuole materne. Il suo appello alla Regione Puglia è chiaro. La misura ad oggi ha dato grandi risultati. Ma per l’anno 2022 e 2023 non è ancora pronta. Questioni burocratiche, nient’altro.


Il lavoro della Regione negli ultimi anni ha dato sollievo a moltissime famiglie, tant’è che la frequenza è pari al 19 per cento della fascia di piccoli (ci riferiamo a quella 0-3 anni). Negli anni che vanno dal 2006 al 2013 si è lavorato con un piano di finanziamento per strutture private e pubbliche; poi però – una volta costruiti – gli asili vanno riempiti, da qui l’idea del voucher (a seconda dell’Isee) alle famiglie che sono state messe nelle condizioni di scegliere la struttura più vicino a casa o più adatta alle proprie esigenze.


Il voucher non è altro che un buono che la famiglia sceglie di utilizzare dove vuole, il cui valore cambia a seconda del reddito. Questo consente di coprire in parte la retta dei nidi.
L’asilo nido è un servizio che offrono per lo più scuole paritarie, solo il 5 per cento è coperto dal pubblico, ma per la famiglia non fa alcuna differenza se è in vigore il voucher.
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“Non possiamo più aspettare – dice il presidente della Fism – ci rendiamo conto che non è facile l’organizzazione, ma sono soldi che arrivano dal Fondo sociale. Noi d’altro canto abbiamo bisogno di garantire continuità ai piccoli già iscritti e nello stesso tempo sfoltire la lista di attesa” In realtà la tempistica è un problema che si ripresenta ogni anno. Da qui l’idea della Fism di fare contratti non annuali, ma pluriennali. La Puglia investe in tali strutture 35 milioni di euro.

Non poco. I servizi offerti riescono a conciliare i tempi di lavoro delle donne, a dare sostegno alla famiglia, a favorire lo sviluppo dei più piccoli. Perché nei primi anni di vita ogni stimolo di crescita è oro per il futuro. Anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti i nidi, ma una volta costruiti bisogna attivarsi per riempirli.

“Tocca all’assessore regionale Leo – dice Daniele – darci una risposta. A giugno dovremo avere già le iscrizioni per il nuovo anno, sapere se dobbiamo aumentare il personale, trasformare contratti da determinati a indeterminati”. La Puglia è la prima regione a sud d’Italia nell’efficienza del servizio. Sarebbe una sconfitta disperdere questo sostegno alle famiglie.

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