Potranno fare richiesta le famiglie con reddito Isee fino a 30mila euro

Nascono sempre meno bambini: è questa una fotografia del Mezzogiorno dove le coppie faticano a mettere su famiglia a causa della presenza di poche strutture in grado di fornire supporto, in Puglia ad oggi sono solo diciotto i centri specializzati in procreazione medicalmente assistita rendendo qualcosa di sempre più elitario la possibilità di concepire un figlio.

Questa situazione fosca potrebbe migliorare in futuro grazie allo stanziamento di 4,5 milioni di euro nei prossimi tre anni dovuti all’approvazione dell’emendamento parte del bilancio preventivo 2023 da parte del Consiglio regionale della Puglia che permetterà alle coppie con reddito fino a 30mila euro di accedere ai servizi di fecondazione assistita sia in regione che fuori.

Grande la felicità degli esponenti dem del Consiglio regionale, gruppo che si è fatto portavoce dell’iniziativa a livello politico: «Un traguardo per cui abbiamo lavorato tanto – ha detto la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone – e che oggi fa scoppiare il cuore di gioia. Chi mi conosce sa che non sono affezionata ai numeri ma questa volta, questi numeri, vogliono dire davvero tantissimo»

Non tutti i consiglieri hanno condiviso l’entusiasmo del Partito democratico, molte voci dissidenti si sono alzate dall’opposizione che hanno ricordato le difficoltà affrontate in questi anni dalle coppie pugliesi a portare a termine una gravidanza tramite un percorso di procreazione medicalmente assistita.

«Finalmente si è discusso in Consiglio regionale il tema della Pma, la procreazione medicalmente assistita che rappresenta una speranza di genitorialità per molte coppie infertili – ha affermato il consigliere Pagliaro (La Puglia Domani) -. Si tratta però di terapie costosissime, che non tutti possono permettersi. La condizione economica diventa così un discrimine, e questo è inaccettabile». 

«Così come è inaccettabile che le nostre coppie debbano andare lontano o ricorrere a strutture private per accedere a percorsi di secondo livello – ha continuato Pagliaro – mentre c’è un centro pubblico chiuso da oltre tre anni, a Nardò, che rappresentava un punto di riferimento sul territorio. Su questo ho sollecitato l’attivazione del centro di Lecce che si sarebbe dovuto aprire due anni fa e che invece risulta ancora in alto mare»

Gli ha fatto eco il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Paride Mazzotta: «Questo non è accettabile: avere un figlio è un diritto di tutti, nessuno escluso, ed è gravissimo che una Regione non sia nelle condizioni di garantire l’accesso all’iter in un centro pubblico. Continuerò a tenere alta l’attenzione su questo tema perché altrimenti i fondi approvati saranno una manovra temporanea e non strutturale».

«Siamo solo all’inizio e non sarà facile ma le battaglie più difficili sono quelle che portano poi alle vittorie più belle – ha concluso la presidente Capone -, ai sorrisi più luminosi, e arrivano sempre il giorno in cui l’amore ha la meglio sull’amore, come quando uno di questi bellissimi bimbi si stringe tra le braccia della sua mamma coraggiosa». Ora aspettiamo i risultati di questa iniziativa.

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