La Regione pioniera per l’educazione all’aperto anche nelle scuole di Altamura e Bari

La natura come strumento educativo, la Puglia è pioniera di scuole all’aperto nel Sud d’Italia. Ma da oggi c’è una legge regionale che riconosce gli agrinido (dai 3 mesi ai 3 anni) e gli agriasilo (dai 3 ai 6 anni). Nell’ambiente rurale il percorso sensoriale avviene spontaneamente e i piccoli provano sensazioni ed emozioni che coinvolgono le persone, gli animali e le piante.

Tutto questo in realtà è nato spontaneamente in Puglia grazie anche ad associazioni che operano sui territori (ci sono asili nel bosco a Giovinazzo “Il posto delle fragole”, Bitonto “Ali libere”, Altamura “L’Asino che vola”, Manduria e in molti altri piccoli Comuni del leccese, come Cisternino con la sua scuola wardolf “L’alveare”) alcune di queste realtà sono anche legate alla Rete delle scuole all’aperto che opera in Emilia Romagna. E grazie a fondi regionali (il comparto è quello dell’Istruzione a cui fa capo l’assessore Sebastiano Leo), negli anni scorsi, ci sono scuole elementari che hanno introdotto i facilitatori per l’outdoor education (come il Terzo Circolo didattico di Altamura e il progetto “Cuore Selvatico” scritto dall’istituto Comprensivo di Japigia – Verga di Bari), i facilitatori sono esperti, formati dalla Rete nazionale outdoor (che collabora con l’Università di Bologna) che da qualche tempo vanno oltre le masserie didattiche, entrano in aula (quelle tradizionali) e ne aprono le porte.

Stavolta però la legge approvata ieri in consiglio regionale farà la differenza: da’ la possibilità alle fattorie didattiche di avere laboratori in natura riconosciuti proprio dalla Regione Puglia. Da parte sua, l’azienda che ospita un agrinido eroga sì un servizio alla cittadinanza ma amplia anche la propria offerta, scegliendo la strada della diversificazione e della multifunzionalità.

Il punto distintivo, nonché di forza, di un agrinido è perciò il contesto agricolo reale, di un’azienda agricola funzionante e che mantiene i requisiti di prevalenza dell’attività agricola rispetto a quella educativa e di connessione tra le due.

La legge approvata ieri, all’unanimità del Consiglio regionale, è stata proposta dal M5S, Cristian Casili, vicepresidente dell’assise regionale afferma: «Questo modello favorisce lo sviluppo delle capacità emotive, sociali, corporee e cognitive dei bambini e delle bambine in un contesto naturale, ricorrendo a processi educativi e di apprendimento all’aperto. In questo modo, i bambini potranno acquisire una maggiore consapevolezza naturalistica».

Sulla stessa linea la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone: «Introduciamo il modello di Educazione in natura. In pratica i servizi di agrinido e agriasilo – prosegue – saranno qualificati come servizi di educazione e istruzione che applicano il modello dell’educazione in natura. Così, anche le imprese agricole, le masserie didattiche, le fattorie sociali e le associazioni che si occupano di agricoltura sociale potranno presentare domanda per svolgere laboratori di riciclo creativo, preparazione di prodotti alimentari, osservazione e cura dell’orto, sperimentazione di esperienze sensoriali in relazione ai profumi e alla manipolazione di fiori e piante, insegnamento del succedersi delle fasi temporali legate alle stagioni, insegnamento del concetto di pazienza e di percezione della natura attraverso conoscenze tattili ed esplorative».

Dall’altra parte grande è la soddisfazione anche della Cia: «L’istituzione, in Puglia, degli agri-nido e agri-asili, approvata all’unanimità in Consiglio regionale, rappresenta un modello ed è un ulteriore passo in avanti per valorizzare il ruolo delle fattorie sociali e delle aziende agricole multifunzionali. Il nostro plauso va ai consiglieri regionali e, in particolare, ai firmatari della proposta di legge Cristian Casili, Rosa Barone, Grazia Di Bari e Marco Galante del gruppo M5S», dice Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani.  E aggiunge: «In favore dell’approvazione definitiva della legge, che amplia e integra la disciplina vigente in materia di agricoltura sociale con la definizione e la promozione di attività di carattere educativo per la fascia di età 0-6 anni, CIA Puglia si era già espressa a novembre scorso, quando il vicepresidente regionale e presidente di CIA Salento, Benedetto Accogli, aveva espresso il plauso dell’organizzazione per il primo step superato dalla proposta con l’approvazione in Commissione Agricoltura. Allora – ha ricordato Accogli – esortammo il Consiglio regionale a concludere l’iter, complimentandoci con i consiglieri Casilli e Metallo e ringraziando il presidente della Commissione, Francesco Paolicelli, e l’assessore regionale alla Scuola Sebastiano Leo».

Importante, per il raggiungimento di questo risultato, è stato anche l’iniziativa proprio di Cia Salento, quando la direttrice Emanuela Longo e la titolare di un meraviglioso agri-nido salentino, Mariantonietta Agostinello, incontrarono l’assessore Sebastiano Leo per esporgli considerazioni e proposte riguardo all’istituzione di agri-nido e agri-asilo.

Il passo successivo adesso è quello di far divenire outdoor anche scuole primarie di primo e secondo grado, la Regione ha già fatto piccoli passi in questa direzione. Tocca ora agli istituti scolastici formare i propri insegnanti e credere nei progetti.

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