Le breast unit pugliesi avranno 22 nuovi dispositivi contro la caduta dei capelli
Per le pazienti che hanno un tumore alla mammella e che sono in trattamento chemioterapico arrivano 22 nuovi caschi refrigeranti, capaci di evitare la caduta dei capelli. Un passo importante verso la dignità della persona, che quando è affetta da cancro, subisce un trauma anche per la trasformazione del suo corpo. Insomma un modo per umanizzare le cure.
La Asl di Bari, capofila del progetto, ha dato il via alla procedura di gara per raddoppiare la dotazione dei centri oncologici regionali. A seguito del finanziamento stanziato dalla Regione Puglia pari a 500mila euro, la ASL di Bari – individuata come capofila del procedimento – ha pubblicato oggi il bando di gara per acquisire i nuovi dispositivi con sistema di raffreddamento che saranno distribuiti nelle oncologie ospedaliere. La nuova fornitura permetterà di raddoppiare la dotazione dei caschi refrigeranti attualmente esistenti: passeranno infatti dai 18 attuali a 40 in tutta la regione.
“A seguito di diversi incontri con i vertici dell’Asl di Bari – dichiara l’assessore al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone – siamo riusciti in breve tempo a definire dopo un’attenta valutazione le modalità organizzative per partire il prima possibile con l’utilizzo di 22 nuovi caschi refrigeranti utili per contrastare la caduta dei capelli delle donne malate di cancro di cui saranno dotate le Breast Unit pugliesi e che vedranno così raddoppiare il numero dei dispositivi già esistenti”.
“Questo è il frutto di un lavoro di grande sinergia tra l’assessorato e l’Asl di Bari che è capofila del progetto e che farà da raccordo – continua l’assessore -, e di grande attenzione e sensibilità dimostrate nei confronti delle pazienti affette da tumore alla mammella con l’obiettivo di migliorare la loro vita rendendola molto più dignitosa. Abbiamo stanziato 500.000 euro per l’acquisto dei dispositivi e crediamo fortemente in questo progetto attraverso cui vogliamo mettere ancora una volta al centro delle nostre priorità chi soffre, chi è, seppur per un determinato periodo, in una situazione di grande difficoltà fisica e psicologica”.
La ricognizio”e ha tenuto conto di una serie di criteri, oltre al fabbisogno espresso da ogni Breast Unit: identificati i centri ad alto volume e ad alta expertise per il tumore della mammella o che avessero una quota parte non inferiore al 30-40% delle loro terapie mediche in adiuvante o neoadiuvante per tumore mammario in tutta la Puglia, si è scelto di tenere in maggior considerazione il volume di attività chirurgica delle singole Breast, ritenendolo un indicatore più attendibile per garantire una distribuzione dei dispositivi rispondente alle reali attività di ogni centro interessato.