In 7 anni i giovani che non studiano e non cercano lavoro sono diminuiti del 3%. Buone notizie ma c’è tanto da fare ancora

Uno spiraglio di luce si vede in fondo al tunnel della crisi economica che affligge il Mezzogiorno. In 7 anni, secondo i dati Istat Puglia, i giovani Neet (coloro che non lavorano né studiano) sono diminuiti del 3%. La fotografia è fornita dal report (che alleghiamo in basso) e copre l’arco di tempo che va dal 2012 al 2019. In Puglia, infatti, all’inizio della rilevazione si registrava il 26,9% degli under 30 che non aveva un’occupazione né tanto meno era impegnata negli studi universitari. Nel 2019 la musica in Puglia cambia leggermente: il numero dei Neet scende al 23,6%. Non solo, ma cala anche la fascia d’età interessata dal fenomeno della disoccupazione, da under 30 ad under 25. Dati incoraggianti che però devono far riflettere.

Si tratta comunque di una percentuale inferiore rispetto alla media del Mezzogiorno (30%), ma poco più alta della media nazionale (18,1%) che pure vede l’Italia ai vertici in Europa per l’incidenza di giovani Neet. Il tutto si inquadra, di fatto, in un perimetro complesso come quello della pandemia. Se i dati confermeranno questo trend positivo, nonostante il blocco economico dovuto al Covid 19, la Puglia ha la possibilità di mettere in atto una serie di nuove sfide per implementare l’occupazione dei giovani.

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