Una panoramica generale dell’Italia che spiega come nei prossimi 70 anni l’onda lunga degli over 50 invaderà il Paese
Nel corso della presentazione dello Sportello Puglia For Family a Bari, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha disegnato il quadro generale in cui si colloca lo scenario demografico dell’Italia prima e dopo l’arrivo della pandemia. Nel 2021 di fatto il popolo italiano sarà sotto la soglia dei 50 milioni.
I dati mostrano come sia variato il numero di nati nel 2021 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente:
Dicembre 2020 – 10,3%
Gennaio 2021 – 13,2%
Febbraio 2021 – 7,2%
Marzo 2021 + 5,3%
Aprile 2021 + 1,0%
Maggio 2021 – 2,9%
Giugno 2021 – 5,8%
Luglio 2021 – 5,5%
Agosto 2021 – 2,7%
Settembre – 2,4%
Per una stima totale dei nati nel 2021 che ammonta a 385-390 mila bimbi. Un valore inimmaginabile se raffrontato alla popolazione.
Nei primi nove mesi di quest’anno invece le nascite sono già 12 mila e 500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2020, quasi il doppio di quanto osservato nello stesso periodo l’anno precedente. “Tale forte diminuzione è da mettere in relazione al dispiegarsi degli effetti negativi innescati dall’epidemia da Covid-19, che nel solo mese di gennaio 2021 ha fatto registrare il maggiore calo di sempre (quasi 5.000 nati in meno, -13,6%)”, segnala l’Istat. Prosegue dunque quest’anno la tendenza negativa del 2020, quando i nati furono 404.892 (-15 mila sul 2019).
Il numero medio di figli delle donne di cittadinanza italiana nel 2020 è stato pari a 1,17. Si tratta del numero più basso di sempre. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Istat. Dal 2008 le nascite sono diminuite di 171.767 unità (-29,8%). Il calo è attribuibile per la quasi totalità alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (316.547 nel 2020, oltre 163 mila in meno rispetto al 2008). Dal 2012 al 2020 sono diminuiti anche i nati con almeno un genitore straniero (quasi 19 mila in meno) che, con 88.345 unità, costituiscono il 21,8% del totale dei nati, oltre 4 mila in meno solo nell’ultimo anno.
Rispetto al 1995, nel 2020 l’età media al parto in Italia è aumentata di oltre due anni, raggiungendo i 32,2 anni; in misura ancora più marcata cresce anche l’età media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,4 anni nel 2020 (oltre 3 anni in più rispetto al 1995). Confrontando i tassi di fecondità per età del 1995, del 2010 (italiane e totale residenti) e del 2020 (italiane e totale residenti) si osserva uno spostamento della fecondità verso età sempre più mature. Rispetto al 1995, i tassi di fecondità sono cresciuti nelle età superiori a 30 anni mentre continuano a diminuire tra le donne più giovani.

Secondo quanto illustrato da Blangiardo e come mostrano le slide, nei prossimi 70 anni si prevede un sempre più lento calo delle nascite. Aumenteranno costantemente invece gli over 50: un’onda «silver» che popolerà la nazione in maniera progressiva fino al 2051.

Non varieranno solo i numeri della popolazione ma anche la composizione degli assetti familiari: crescerà sempre più il peso della solitudine nelle età anziane.


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