Il garante Abbaticchio: «Avviate numerose iniziative, i fondi del Pnnr saranno per la prevenzione»

Maglia nera alla nostra regione nei servizi per i minori: occupa infatti la 17esima posizione la Puglia nell’«Indice regionale dell’infanzia maltrattata» stilato da Cesvi, l’organizzazione laica e indipendente che opera per la solidarietà mondiale e si occupa della tutela dell’infanzia e dei bambini.

L’indice 2022 realizzato da Cesvi è il risultato dell’incrocio di 64 integratori relativi ai fattori di rischio quali: età dei genitori, uso di alcol e droghe, isolamento sociale e analizza come elementi per stilare la sua classifica la situazione del contesto socioeconomico del nucleo familiare in cui il minore vive e in quale quantità siano presenti i servizi nel territorio in cui la famiglia vive, nell’elenco se l’è cavata male tutto il Meridione dove la Campania è stata collocata al 20esimo posto in fondo alla lista e la Sicilia subito prima.

Dichiara Ludovico Abbaticchio, garante regionale per i diritti del minore della Regione Puglia: «Il report di Cesvi riporta il Mezzogiorno come territorio profondamente caratterizzato territorio da fattori di rischio ancora non superati. D’altra parte anche i dossier di CRC e Save The Children ci segnalano dati preoccupanti in termini di povertà educativa sostanziata nella difficoltà di nuclei familiari fragili con minori di accedere ai servizi pubblici sociali e sanitario, ugualmente, di accedere ai servizi educativi e sportivi. Resta centrale inoltre il tema della dispersione scolastica e di un’agenzia educativa che ancora non riesce a stare al passo dei più fragili».

«Il tema, almeno nella nostra regione, non è quello di una generalizzata carenza nell’offerta dei servizi ma di un’evidente eterogeneità della qualità dell’offerta tra i territori – continua il Garante – che determina iniquità nella qualità della vita delle persone. La Puglia oramai da più di un decennio ha attuato politiche su questioni come il contrasto all’abuso e al maltrattamento infantile e ancora siamo in una fase nevralgica in cui l’avvio dei nuovi Piani zona in tutti gli ambiti territoriali regionali incrocerà le risorse rinvenienti dal Pnrr anche sui temi della prevenzione, della cura del contrasto al maltrattamento e dell’istituzionalizzazione».

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