La lettera di una madre: «Aspetto l’inizio della scuola, ma non so se mio figlio potrà frequentarla e se potrò lavorare»
Una mamma scrive a Pugliaforfamily.it per raccontare cosa succede in provincia di Bari durante la stagione estiva nelle famiglie con un minore disabile e le sue preoccupazioni sul nuovo anno scolastico, ecco la sua lettera:
Mi chiamo Tiziana, ho 42 anni e sono una laureata con un contratto interinale. Sono qui, carne e ossa, racchiusa in una percentuale. In quei dati che la Coldiretti Puglia ha diffuso in questi giorni in base ai dati Istat, infatti la regione in cui vivo è quella che ha il dato di crescita della povertà più alto d’Italia: ovvero è passata dal 18,1% del 2021 al 27, 5% del 2021.
Sono povera e madre di 3 figli, di cui uno con una leggera disabilità: il mio bambino è ipovedente. Sono l’unica a lavorare in casa. I contratti di lavoro che riesco ad avere (li chiamano flessibili) mi permettono di stargli accanto per più ore, ma è vero pure che quei rapporti di lavoro sono tutti a tempo determinato.
Quest’estate per noi non è stata di riposo, viviamo in provincia di Bari, qui i campi estivi sono a pagamento. Dei miei tre figli solo due li hanno frequentati e ora che inizia la scuola mentre gli altri si affannano ad acquistare libri, agende e colori per il mio bimbo ipovedente inizia la roulette russa: non avremo subito l’assistenza specialistica. Il Comune dove viviamo deve rifare la gara per assegnare il bando, non sappiamo se l’insegnante di sostegno sarà adeguata alle sue esigenze e se sarà presente il primo giorno di scuola.
Il motivo? La burocrazia, la lentezza degli uffici, l’algoritmo delle graduatorie, delle assegnazioni che a volte non sono utili per le persone. Io non so se potrò permettermi di lavorare a settembre, perché non so per quante ore mio figlio potrà restare a scuola.
Grazie alla solidarietà di chi ci è vicino riusciamo a mangiare: latte, pasta, qualche biscotto. Carne no, troppo cara. Io lavoro per le bollette e l’affitto. E non so fino a quando ci riuscirò. Se avessi residenza a Bari mio figlio avrebbe avuto il campo estivo gratuito, grazie al Comune, ma non è andata così per me.
La mia felicità è essere madre: per i miei figli farei tutto, anche i lavori più umili. Come me ci sono tante famiglie nel paese dove abito. E vorrei tanto che si capisse che è questo il motore del futuro: abbattere i divari socioeconomici. Se i dati sulla natalità sono preoccupanti, dovremo chiederci perché. Se la Puglia è la regione in cui la povertà ha un esponenziale più alto che in altri regioni bisogna correre ai ripari. Subito.
Tiziana