La presidente: la spesa a favore delle famiglie non è un costo ma un investimento
«Occorre una rivoluzione culturale che porti a considerare la spesa a favore delle famiglie non come un costo ma come un investimento che deve essere innervato da azioni integrate tra loro ( e non portate avanti a compartimenti stagni) sia a livello regionale, che nel rapporto fra Regione e Comuni, che nel confronto con il vissuto reale delle famiglie pugliesi». Così la presidente regionale del Forum delle associazioni familiari della Puglia, Lodovica Carli, alla presentazione dello Sportello regionale Pugliaforfamily.it in Fiera a Bari.
“E’ evidente – ha aggiunto – la necessità di leggere la famiglia non solo come fatto privato, come rifugio emotivo-affettivo, bensì riscoprirne la componente strutturalmente in grado di contribuire al capitale umano e sociale di una comunità, determinandone in notevole misura la qualità”.Carli ha precisato che in Puglia “non si parte da zero, ma dobbiamo andare avanti e sviluppare sempre più concrete misure di politica familiare regionale, anche in base alle nuove problematiche fatte esplodere dalla pandemia ( psicologico-relazionali, conciliazione,lavoro,…). Non a caso – ha aggiunto – il Piano regionale prevede un report pubblico annuale sul suo stato di attuazione e sulla verifica delle misure effettivamente realizzate, in maniera da poterle modellare in modo più fedele alle esigenze delle famiglie pugliesi: un sistema integrato di politiche a sostegno della scelta di avere il primo e il secondo figlio (e oltre), in grado di ridurre squilibri demografici, diseguaglianze sociali, povertà infantile; senza interventi occasionali ma con misure condivise, e durature, integrate, trasformative”.Per la presidente del Forum, la Puglia ha avviato questo percorso con la prima Conferenza regionale sulla Famiglia del 2018. “Dopo la Conferenza, la Regione Puglia non si è fermata alle parole ma ha finanziato un Piano regionale di politiche familiari. Esso contiene azioni in parte già avviate di grande interesse tra cui il sostegno alle donne gravide in difficoltà ma desiderose di portare a termine la loro gravidanza, e come lo Sportello virtuale “Puglia for family” ideato al fine di consentire una maggiore e più efficace comunicazione alle famiglie pugliesi in merito alle misure ed ai servizi offerti da Regione Puglia e da altri soggetti impegnati nelle azioni di sostegno alle famiglie».
«Scopo dello Sportello è intercettare le famiglie e rispondere alle loro domande in merito a servizi ed azioni regionali, eventualmente connettendole con gli specifici uffici competenti a cui fare riferimento” – ha aggiunto la presidente Carli -. L’obiettivo è raccogliere segnalazioni relative a criticità e bisogni, direttamente dalla società civile e dai soggetti interessati, far conoscere alle famiglie le opportunità offerte dalla Regione Puglia, attraverso l’aggiornamento costante delle informazioni inerenti alle specifiche politiche, misure ed azioni a sostegno delle famiglie pugliesi, da pubblicare sul portale regionale».
Carli ha sottolineato inoltre che all’inizio del secolo scorso in Italia un cittadino su tre aveva meno di 15 anni e oltre la metà meno di 25, oggi la prima fascia d’età conta poco più del 13% e la seconda meno del 24%. “Sono fenomeni – ha detto – in atto in tutto l’Occidente ma l’Italia ha anticipato queste tendenze e le ha stabilizzate, mentre in Francia che pure ha un notevole carico di popolazione anziana per l’allungamento della vita media, le nuove generazioni sono molto più rappresentate, in Francia ci sono circa 6 milioni di under 25 in più che in Italia». «Nei prossimi 10 anni si prevede una progressiva riduzione della fascia dei quarantenni e successivamente dei cinquantenni – ha proseguito la presidente -. La netta riduzione della componente giovane e quindi della popolazione attiva del nostro Paese e della nostra Regione ci indebolisce moltissimo: riduce le possibilità di innovazione, tipiche dei giovani, del mercato del lavoro, la spinta allo sviluppo economico, nella ricerca scientifica, alla transizione ecologica e digitale cui il Pnrr ci impegna».
«Il 3 dicembre scorso, in occasione della quarta Conferenza nazionale sulla Famiglia, il presidente Draghi individuava nella riduzione del numero di famiglie con figli, nel calo del numero di figli per coppia e nell’aumento dell’età media al primo figlio, tre nodi in grado di condizionare pesantemente al ribasso le dinamiche demografiche, di cui indicava come cause fondamentali le precarie condizioni economiche e lavorative dei giovani, nonché le loro difficoltà a rendersi autonomi dalle famiglie d’origine; condizioni queste che, nelle regioni meridionali in particolare, portano ad un aumento delle continue, crescenti partenze dei nostri giovani alla ricerca di lavoro in altri territori, dove pure essi mettono a frutto formazione ricevuta nei territori d’origine, Puglia in primis».
«Occorre che le Regioni facciano la loro parte sui territori, così come sta avvenendo in Puglia – ha concluso la presidente Carli – per rimuovere gli ostacoli a formare una famiglia e per mettere le coppie nella condizione di avere figli, se lo desiderano».