E’ il vero sostegno alla genitorialità. Un aiuto concreto, che passa attraverso il numero di figli. E’ unmodo per stare accanto alla famiglia, per sottolinearne l’importanza. E se sul reddito di cittadinanza la polemica non ha mai fine, sulle nascite non si può bluffare. Un imput serio è stato dato dal governo anche per far fronte all’inflazione. Parliamo dell’assegno unico, che è vero, ad oggi, la somma dipende anche dall’Isee, ma potrebbe anche non essere sempre così. Almeno stando alle ultime dichiarazioni del ministro alle Politiche Familiari. Per adesso l’Isee ovvero l’indicatore della situazione economica equivalente di un nucleo familiare c’è e conviene farlo. Chiariamo si parla di assegno unico universale proprio perché spetta a tutti, è l’importo che viene determinato tenendo conto del patrimonio e dei redditi.  Chi fa domanda e non presenta Isee avrà il minimo per ogni figlio: 50 euro. Per chi ha già percepito la misura in questi ultimi due anni basta solo ripresentare l’Isee e, da marzo, partiranno anche i primi aumenti previsti dall’Inps per l’inflazione. Per chi non presenterà invece l’Isee aggiornata, verrà erogato solo l’importo minimo dell’assegno unico. Ma si ha tempo fino a giugno per recuperare gli arretrati.

A partire dal mese di febbraio (ma sul conto l’aumento sarà possibile vederlo a marzo) sono previsti gli aumenti corrispondenti all’inflazione. L’Inps ha infatti deciso che per l’anno in corso l’importo avrà un aumento di circa l’8,1%. In questo modo, l‘importo minimo sarà di 54,1 euro , mentre il massimo di 189,2 euro. La Legge di Bilancio 2023 ha inoltre stabilito un aumento degli importi dell’assegno unico universale a partire da marzo, in particolare per le famiglie numerose e con figli piccoli. Ma scendiamo nei dettagli

  • l’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo, 50 euro in più dell’importo attuale (100 euro);
  • l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, per livelli di Isee fino a 40.000 euro;
  • l’aumento del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce Isee di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.

In questi due ultimi casi, l’importo dell’assegno, a valori attuali, anziché oscillare tra 50 e 175 euro, avrà come minimo 75 e come massimo 262,50 euro (perché a un Isee di 40mila euro corrisponde oggi l’importo di 50 euro per il figlio minorenne). La legge di bilancio interviene anche in favore dei nuclei con figli disabili, disponendo la corresponsione a regime degli aumenti che erano stati riconosciuti nel corso del 2022.

Rinnovo Isee entro febbraio

Le maggiorazioni non saranno percepite in automatico. Entro il 28 febbraio, i percettori di assegno unico dovranno presentare la nuova DSU e gli altri documenti necessari per ottenere l’Isee aggiornato. In questo modo, si vedranno gli aumenti già sull’assegno di marzo. Ottenendo, invece, il nuovo Isee entro il 30 giugno, l’aumento e gli arretrati saranno erogati solo a partire dal mese successivo la presentazione. In caso di mancata presentazione dei documenti necessari, l’Inps erogherà solo l’importo minimo dell’assegno unico (50 euro a figlio).

In automatico

Dal 1° marzo 2023, coloro che nel periodo gennaio 2022-febbraio 2023 hanno fatto richiesta di assegno unico, e hanno ora una domanda in corso di validità, non avranno bisogno di rinnovarla e beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione. La domanda già presentata dovrà, invece, essere modificata in caso di eventuali variazioni nello stato del nucleo familiare.

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