Gli ospiti saranno affiancati da personale qualificato: psicologi, educatori e psicoterapeuti

Autonomia per persone con disabilità, un progetto concreto che mette insieme 16 persone con sindrome di down che proveranno a vivere insieme. Una casa per imparare a stare insieme per diventare autonomi. E’ una realtà ed è stata inaugurata questa mattina, a Bitonto, la prima struttura del Dopo di Noi promossa e realizzata dall’assessorato comunale al Welfare con fondi del PNRR – Missione 5 “Inclusione e coesione”.


La struttura, realizzata in co-progettazione tra l’assessorato al Welfare e l’AIPD (Associazione italiana persone Down) – Bari Onlus, promuoverà l’indipendenza di persone con disabilità, in particolar modo ragazzi e ragazze con sindrome di Down, attraverso azioni dirette all’autonomia sociale, abitativa, lavorativa che in fase sperimentale coinvolgeranno 16 persone affiancate da un’equipe professionale composta da una psicologa – psicoterapeuta e quattro educatori professionali.

La presa vedrà il coinvolgimento degli assistenti sociali del Comune di Bari e di referenti ASL.

Si inizierà poco per volta, i ragazzi (4 per volta sui 16 coinvolti) trascorreranno insieme prima una intera giornata, poi un weekend, fino ad arrivare ad una intera settimana.
«Cosa sarà il dopo di noi? E’ forse la preoccupazione più frequente che vivono genitori e familiari di minori e adulti con disabilità – ha commentato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. In questi mesi abbiamo lavorato con questa priorità per costruire e ampliare, insieme, strumenti e occasioni che favoriscano percorsi di autonomia sociale, abitativa e lavorativa».

«Questo progetto rappresenta per la nostra associazione una grande opportunità – ha dichiarato la coordinatrice del progetto Grazia Liddi, presidente di AIPD Bari – perché ci consente di offrire a quattro giovani con sindrome di Down la possibilità di vivere stabilmente al di fuori della famiglia con i loro amici, a conclusione di un percorso in cui saranno stati in tanti a sperimentare brevi periodi fuori casa per far emergere affinità e motivazioni. Il lavoro sinergico con il Comune ci permette così di incrementare le nostre capacità gestionali e di affrontare nuove sfide».

Il progetto è finanziato con 399.800 euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 5 “Inclusione e coesione”.

Condividi Articolo