La rete delle associazioni: «Oltre l’emergenza profughi, che si fa?»

«Oltre l’emergenza profughi, che si fa in Puglia per l’accoglienza dei minori? Per l’affidamento familiare e l’adozione vogliamo riprendere il percorso da dove si è fermato». Una lettera aperta con questo obiettivo dichiarato è stata inviata ai vertici della Regione Puglia e al Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza da un gruppo di associazioni pugliesi che hanno aderito alla rete regionale della “Campagna Donare futuro – 5 Misure Urgenti per la tutela del diritto a crescere in famiglia nelle Regioni Centro Sud d’Italia”.

La lettera è espressamente indirizzata al presidente Emiliano e agli assessori Barone (Welfare) e Palese (Salute), oltre che al Garante, Abbaticchio. A firmarla per la “rete” sono dieci associazioni pugliesi: Famiglia per tutti Odv, GenitoriAmo Ets, Agevolando, Famiglia Dovuta, Cooperativa sociale Itaca, AMA Adozioni Minori Affidi, Mama Happy, Fondazione San Girolamo Emiliani, Cooperativa La strada e le stelle, Cooperativa Sociale Maieutica.

In occasione dell’emergenza profughi minori dall’Ucraina – si sottolinea nella lettera aperta – «si torna a parlare di accoglienza familiare e del diritto dei bambini a crescere in famiglia, ma in Puglia il sistema di accoglienza familiare, affidamento familiare e adozione, a che punto è rimasto? In relazione al sistema delle tutele dei minori e delle famiglie – si insiste – quali passi si sono fatti e restano da fare in Puglia? A queste domande vorremmo trovare delle risposte».

Le associazioni precisano: «Riteniamo che anche il Sistema di accoglienza familiare per la tutela dei minori family out sia più che mai una grande risorsa spendibile e praticabile, ma non senza la messa a sistema di un servizio di concreta tutela dei diritti dei minori a crescere in famiglia.

Sarebbe importante cominciare – affermano – con il realizzare un piano operativo di attuazione delle cinque misure urgenti contenute nella Campagna Donare Futuro che a suo tempo sono state assunte e sottoscritte come impegno dalla Regione». Le misure cui si fa riferimento sono:

Sostegni alle adozioni difficili;

1.Accompagnamento all’autonomia dei neomaggiorenni in uscita dai percorsi di tutela (fino al 25°anno di età);
2.Tavoli regionali sull’affido familiare;
3.Sviluppo della pratica degli affidamenti ponte dei bambini piccolissimi;
4.Certezza dei sostegni economici e delle coperture assicurative agli affidatari.

«Ad incoraggiarci – si legge nella lettera – è il fatto che altre Segreterie regionali della Campagna Nazionale Donare Futuro hanno continuato a lavorare nei vari territori delle regioni del Centro Sud con istituzioni ed enti sottoscrittori, avviando processi e buone prassi».

«Qui in Puglia – si fa notare – non si è mai passati all’attuazione di un protocollo operativo, non si è mai avviato il tavolo di concertazione sull’affido familiare che pure era istituito come tavolo inter istituzionale permanente sui temi dell’infanzia e l’adolescenza». «I passaggi e i cambiamenti – è detto ancora nella lettera – possono per motivi diversi ritardare ma non arrestare un processo che in altre regioni del Paese ha comportato la crescita e la messa a sistema delle forme di accoglienza familiare a misura di bisogno e ad essere risorsa efficace e necessaria per far fronte anche e non solo alle situazioni di emergenza dei tanti profughi (quasi tutti donne e bambini) provenienti da situazioni di guerra e di povertà nel mondo, non ultima quella cui assistiamo in questi giorni per la guerra alle porte di casa, in Europa».

Da qui la dichiarazione d’intenti: «Vogliamo rilanciare con questa nostra nota e riprendere il percorso lì da dove si è fermato». Le associazioni chiedono pertanto di incontrare gli assessori al Welfare e alla Salute e il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza per esporre e proporre, come rete, il proprio contributo sui temi dell’accoglienza, affido e adozione, “insieme con le famiglie ed i bambini e ragazzi delle nostre associazioni… insomma – prosegue la lettera – ricominciare a dare corpo e contenuto alle carte, con azioni di tutela in concerto con le reti territoriali dei servizi e delle istituzioni affinché anche in Puglia, regione accogliente, si garantisca il diritto fondamentale per tutti i bambini e le bambine, ragazzi e ragazze, a crescere in famiglia».

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