I dati dell’emergenza e le richieste di scuola e famiglie alle istituzioni

“Ansiosi, depressi, autolesionisti, ecco come sono diventati gli
adolescenti, dopo il Covid e con l’angoscia della guerra. Non sono capaci
di costruire il futuro. Noi interroghiamo la politica, vi mostriamo le facce
di un dramma”, ha iniziato così la presidente del Forum delle
Associazioni, Ludovica Carli introducendo l’incontro online: «Il disagio
psicosociale degli adolescenti. A confronto con la politica regionale»,
organizzato dallo sportello virtuale Pugliaforfamily.it, in collaborazione
con il Forum delle associazioni. Tre gli assessori presenti: Rosa Barone per
il Welfare, Sebastiano Leo per Istruzione e Formazione professionale e
Rocco Palese con delega alla Sanità.


A lanciare l’allarme, con dati alla mano è stata Maria Giuseppina
Petruzzelli docente di Neuropsichiatria infantile dell’università degli studi
di Bari: “Per noi il confronto e dunque questo incontro per noi è
fondamentale, perché abbiamo dati allarmanti: il numero di ricoveri di
adolescenti è aumentato del 25 per cento e la maggior parte ha quadri
psicopatologici acuti e sono a rischio di suicidio. Il nostro reparto è pieno
di giovanissimi. Eppure mancano i posti letto. Non ne chiediamo di più,
ma quelli che avete in programma”.


La scuola fa in genere scattare il primo campanello di allarme. A dirlo è
Tina Gesmundo dirigente scolastica del liceo scientifico “G. Salvemini” di
Bari: “A noi spetta fare un primo screening, abbiamo degli psicologi ma
non bastano. Non servono solo i corsi di formazione per i docenti, anche
gli insegnanti hanno bisogno di sostegno. E le famiglie sono sempre più
fragili. Il numero di Bes è aumentato del 28 per cento in questi due anni
ed è un dato allarmante che non può essere ignorato”.


“Applicate ciò che prevede la legge regionale 31 del 2009 – ha detto
Tiziana Conte vicepresidente Anpe (Associazione nazionale pedagogisti
italiani) – è una legge che prevede pedagogisti nelle scuole. La legge
esiste, dovete applicarla”. Le emergenze sono tante e diverse. E la
presidente Carli ha messo in risalto come lo Sportello fa in modo che le
famiglie possano dare il vero quadro alla politica dell’emergenza. A
chiudere la parte delle richieste è stato il vicepresidente dell’associazione

La Vela che mette insieme genitori che hanno avuto o hanno figli che
hanno problemi di disturbo alimentare. “Mia figlia si è ammalata e non lo
abbiamo capito subito – ha detto – Serve informazione e centri
specializzati, nostra figlia è salva, grazie ad un centro che è ad Altamura
nel vecchio ospedale, in una struttura fatiscente, come è possibile non
fare di più”.

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